Come scegliere un materasso? Si tratta di prodotti comuni ma piuttosto costosi, senza contare la ricaduta della scelta sul benessere di ogni notte della nostra vita – e considera che di media passiamo 3 anni ogni 10 dormendo! È bene dedicarsi con attenzione a questa delicata decisione, ponderando con calma tutte le variabili del caso. Per aiutarti, abbiamo stilato questa breve guida pratica.
Quando devo cambiare il mio materasso?
Non esiste una regola generale, ma se ti poni la domanda probabilmente è arrivato il momento di farlo. Ci sono molti segnali, infatti, che indicano se un materasso è usurato, ed è probabile che ne hai notato qualcuno che ti ha portato a chiederti se sia arrivato il momento di rinnovare il letto. Percorriamo assieme un breve percorso per vedere se il tuo materasso è giunto alla sua ultima notte:
Il materasso è molto vecchio
Anche qui, non esiste una regola fissa, ma in genere dopo 7-8 anni un materasso è da cambiare. Il dato varia molto in base alla qualità, alla cura e al materiale – i memory foam, ad esempio, hanno generalmente una vita più lunga e possono durare anche 10 o 15 anni, con la giusta manutenzione. Se il tuo materasso ha ormai una certa età, comunque, devi prestare attenzione ad altri indizi che ti permetteranno di capire se è giunto il momento di cercarne uno nuovo.
Se non ti ricordi quanti anni ha, prova a osservare i bordi: il loro stato non influisce sulla comodità del letto, ma se sono usurati o sfrangiati probabilmente significa che ha quasi una decina di anni – controllare i bordi di un materasso è un po’ come contare i cerchi interni nei tronchi degli alberi per stabilirne l’età.
Il materasso è scomodo
Lo so, sembra una banalità, ma non sempre ci accorgiamo che il nostro sonno non è guastato da malesseri fisici o dallo stress, ma dalla scomodità di un materasso ormai vecchio. Il tuo materasso potrebbe mostrare dei segni di usura, come delle parti più dure, delle macchie di umidità o avvallamenti inusuali. Oppure potrebbe essere diventato più rumoroso mentre ti muovi, un altro segno inequivocabile del logorio interno. Un altro segnale da ascoltare è se ti risvegli con i muscoli indolenziti o se le tue allergie o asma sono peggiorate. Se dormi in compagnia attenzione anche al/alla partner, perché se senti i suoi movimenti più del solito può significare che il materasso è da cambiare.
Il materasso non è più un ambiente salutare
Di media passiamo almeno 6-8 ore al giorno sul letto, il che significa che nell’arco di dieci anni, almeno 3 li avrai passati sul tuo materasso! È come una seconda casa, ed è molto importante che sia pulita e confortevole. Degli studi attendibili suggeriscono che un cattivo materasso può essere causa di dolori muscolari e stress durante il sonno.
I letti inoltre sono un vero e proprio ecosistema per polveri, acari e batteri. nell’apparente inattività del sonno, ogni notte perdiamo in media più di 330 ml di sudore e 1,5 grammi di cellule epiteliali – in dieci anni sono circa sei chili di pelle morta! Questi residui sono un habitat perfetto per acari e batteri, che, per quanto si possa tenere pulito il materasso, nell’arco degli anni diventeranno inevitabilmente delle colonie stabili, causando in chi dorme problemi come la rinite e congiuntivite allergica.
Come allungare la vita del mio materasso?
La pulizia è come sempre il miglior consiglio: è bene cambiare le lenzuola almeno una volta a settimana, mentre ogni mattina è consigliabile lasciare il materasso scoperto per qualche minuto, preferibilmente esposto alla luce solare, in modo che l’aria mitighi l’effetto dell’umidità e il proliferare di acari e batteri.
È anche utile ruotare ogni 2-3 settimane il materasso in modo che la testa diventi i piedi e viceversa, in modo da distribuire il peso in modo più uniforme sulla superficie. Per mantenerlo sano a lungo è utile usare da subito delle protezioni adeguate, come un buon coprimaterasso, in modo da evitare il contatto diretto.
Ci sono poi consigli che possono sembrare ovvi, ma per questo sono i più importanti: evitare di saltarci sopra, di farci salire gli animali domestici, non mangiare o fumare a letto – cosa quest’ultima che oltre che dannosa è anche molto pericolosa, per via di possibili incendi.
La scelta del materasso: il materiale
I materassi si differenziano per molte caratteristiche, ma la più importante (oltre che la più evidente) è senz’altro quella del materiale, che li differenzia per pregi, difetti, specificità e ovviamente fascia di prezzo. Guardiamo un po’ assieme dunque quali sono i principali materiali in commercio per la realizzazione dei materassi e perché dovresti scegliere per uno piuttosto che l’altro
Materassi in lattice
Il lattice è un materiale molto utilizzato nella società contemporanea: si tratta di un’emulsione, generalmente di colore bianco, naturale con consistenza viscosa. Il lattice naturale è una resina collosa che proviene dall’albero della gomma, una pianta che si trova per la maggior parte nella foresta amazzonica. Un materiale analogo può essere prodotto anche in laboratorio, e in questo caso si parla di lattice sintetico.
Una curiosità: latex è un termine latino che significa “liquido” e ha assunto il suo attuale significato solo dal 1937.
Per quel che riguarda il supporto, il lattice offre una notevole ergonomia. Sono ben traspiranti ed elastici, in grado di adattarsi immediatamente alle forme e alla pressione del corpo, cosa che aiuta a prevenire i dolori articolari.
Sono materassi di lunga durata, che resistono bene ai cambiamenti di temperatura e umidità. Sono tendenzialmente anallergici, a meno che non si soffra di allergia al lattice stesso. Generalmente questi materassi sono piuttosto pesanti.
Leggi la nostra guida su come scegliere il miglior materasso in lattice.
Materassi a molle
Quando pensiamo a un materasso, in genere lo immaginiamo così: sono senz’altro i più comuni e tradizionali. All’interno del materasso, che può essere assemblato in vari materiali, ci sono delle molle che garantiscono elasticità e stabilità.
Le molle consentono una buona traspirazione e per questo si tratta dei materassi più indicati per le zone umide, calde o per chi suda molto. Si adattano bene anche ai pesi più gravosi e sono adatti per persone robuste, inoltre sono molto resistenti alle deformazioni dovute ai cambi di temperatura.
Possono essere a molle dette “insacchettate”, cioè rivestite una ad una con del tessuto, in modo da rendere più silenziosa la frizione. Uno dei possibili difetti di questi materassi, infatti, è che col tempo e l’usura possono diventare rumorosi. Inoltre, se una molla si usura, destabilizza lievemente tutto il materasso.
Leggi la nostra guida su come scegliere il miglior materasso a molle.
Materassi in memory foam
Letteralmente, “schiuma a memoria”; un materiale viscoelastico sintetico studiato per adattarsi con facilità alla forma e alla posizione del corpo. Il memory foam asseconda ogni movimento con plasticità e garantisce un perfetto relax muscolare al risveglio, anche in virtù del fatto che accompagnano con dolcezza i movimenti notturni.
Questi materassi sono particolarmente adatti a persone di corporatura esile perché si modellano facilmente attorno al corpo e sono perfetti per i climi freddi (o per le persone freddolose) perché trattengono bene la temperatura. Sono generalmente dei materassi leggeri per il trasporto.
Si tratta di materassi leggermente più costosi degli altri per via del materiale utilizzato, ma se sei una persona allergica ne può valere la pena perché il memory foam è refrattario alla riproduzione di acari e batteri.
Leggi la nostra guida su come scegliere il miglior materasso in memory foam.
Materassi in waterfoam
Il waterfoam è un poliuretano espanso, un materiale molto utilizzato per elementi come i sedili delle automobili, le imbottiture di sedie e poltrone, e, ovviamente dei materassi. Essenzialmente il waterfoam si ottiene dall’unione di diverse sostanze chimiche, come polioli, isocianati, coloranti e additivi vari. Col tempo sono nate diverse versioni di poliuretano, composte da materiali diversi e con differenti consistenze e finalità.
E un materiale di notevole versatilità e duttilità, a fronte di un costo di produzione decisamente basso, quindi è perfetto per risparmiare. Inoltre la sua composizione garantisce una buona traspirabilità ed è completamente anallergico.
Leggi la nostra guida su come scegliere il miglior materasso in waterfoam.
Altri materiali
Quelli sopraelencati sono le tipologie e i materiali più comuni, ma la creatività umana non poteva non sbizzarrirsi anche in quest’ambito ed è facile trovare materassi costruiti con combinazioni di materiali diversi, o costruiti con metodi più inusuali.
Ad esempio, i materassi a base di lana assorbono molta umidità e sono molto caldi. Quelli di cashmere garantiscono una morbidezza e una temperatura ideale a fronte di costi più elevati. La seta assorbe bene l’umidità, è traspirante e ipoallergenica. Il classico cotone, un po’ come gli abiti, è caldo di inverno e fresco d’estate. Ma ci sono anche materassi in fibre di bambù – perfetto per le temperature e del tutto anallergico – o a base di soia, che oltre ad essere anallergica ha delle preziose proprietà emollienti e nutritive per la pelle.
Leggi la nostra guida su come scegliere il miglior materasso ibrido.
La scelta del materasso: formati e dimensioni
Idealmente un materasso può essere costruito in (quasi) tutte le dimensioni, ma per facilitare la diffusione e la vendita dei letti la maggior parte di essi si divide in categorie standard, molte delle quali sono regolate da ben precise normative europee, come puoi leggere in questa (noiosa, ti avverto) CIRCOLARE 7 dicembre 2001, n. 684. Per farci un po’ un’idea delle misure più comuni, esploriamole insieme una ad una:
Materassi singoli
Indicati per una sola persona, sono larghi 80 cm e lunghi 190 cm. Le loro misure ridotte li rendono inadatti anche a persone di statura e ingombro medio-alto e per lo più vengono utilizzati per bambini e adolescenti.
Come scegliere il miglio materasso singolo? Leggi questa guida!
Materassi a una piazza e mezza
La dimensione dei materassi a una piazza e mezza è 120 cm di larghezza e 190 cm di lunghezza. La larghezza maggiore rispetto al materasso singolo rende il loro uso molto più confortevole per una persona sola, ma non sono adatti a ospitare una coppia per periodi prolungati. Sono adatti a single, anche adulti.
Materassi matrimoniali
Le dimensioni di un materasso matrimoniale sono 160 cm di larghezza di e 190 o 200 cm di lunghezza. Tuttavia, quando si è di statura medio-alta è consigliabile optare per misure più ampie, con l’aumento di cinque centimetri (165×195 cm) o di dieci (170x 200 cm). Sono i materassi più comuni per le coppie e com’è immaginabile se si vogliono di dimensioni maggiori il prezzo sale in proporzione.
Come scegliere il miglio materasso matrimoniale? Leggi questa guida!
Materassi francesi (Queen bed)
È un modello che sta a metà strada tra la piazza e mezzo e il letto singolo, con la sua “piazza francese”. Si tratta di una tipologia di letto che com’è intuibile è molto comune in Francia, ma viene usato anche negli Usa, dove lo chiamano Queen Bed. Misura 140 cm di larghezza e 190/200 cm di lunghezza. È più comodo del letto singolo ma forse meno confortevole per una coppia rispetto al matrimoniale standard. Adatto per chi ha poco spazio, anche se si dovrà un po’ industriare per trovare delle lenzuole adatte (a meno di non fare un rabbocco delle classiche matrimoniali)
Materasso a tre piazze
Se anche un materasso matrimoniale ti sembra troppo piccolo, puoi optare per una struttura a tre piazze, che una larghezza di ben 400 cm ed una lunghezza tra i 190 cm e i 200 cm. Non sono modelli comuni, perché hanno bisogno di letti e camere molto ampie per essere sistemati, ma possono essere la soluzione adatta per chi ha – e vuole – molto spazio.
Materasso king size
Il materasso king size è analogo a quello matrimoniale, ma con un “bonus” di 20 cm, sia in lunghezza che in larghezza. Di conseguenza si aggirano tra i 180×210 e i 190×220. Come i materassi a tre piazze sono materassi meno comuni e hanno bisogno di letti e camere molto grandi.
Materasso su misura
Alcune aziende realizzano materassi su misura, adattabili alle esigenze del proprio sonno e della propria abitazione: si tratta di scelte più costose, che implicano anche la costruzione di un letto di dimensioni adeguate.
Lo spessore di un materasso
Oltre a una larghezza e lunghezza un materasso ha anche uno spessore, che però è più variabile in base al materiale e alla ditta. In questo caso non ci sono standard precisi ma come indicazione generale i materassi a molle vanno da 22 a 24 cm, quelli in lattice da 19 cm a 24 cm, mentre i materassi in memory foam dai 20 cm ai 22 cm. In commercio ci sono materassi che possono essere anche molto sottili, dai 5 agli 8 cm, mentre sotto queste misure si parla più che altro di materassini.
La scelta del materasso: richieste e usi specifici
La scelta di un materasso è più complessa di quel che sembra e non sempre è possibile provarli tutti dal vivo o capire con una seduta di un minuto (o sdraiata, se te lo consentono) se si tratta di quel che fa per te. Per questo oltre alle misure e al materiale è necessario sapere quali materassi sono adatti alla tua conformazione fisica e alla tua tipologia di sonno. Vediamo assieme le principali categorie:
Materassi per il mal di schiena
Forse non c’è malessere più diffuso del mal di schiena e circa il 90 % delle persone può dire di averne sofferto o ne soffrirà. Può avere moltissime forme e intensità, ma per fortuna la maggior parte di esse è temporanea e facile da curare in maniera autonoma, ad esempio con antinfiammatori, l’agopuntura, la fisioterapia, e, ovviamente, il riposo. Ci sono però patologie più complesse, come le ernie discali, la stenosi o la lombalgia acuta, che necessitano cure più intense. Nel complesso il mal di schiena resta una delle cause più frequenti di visite mediche e di assenze lavorative.
Le cause sono svariate e non possiamo vederle qui – si parlava di materassi dopotutto – ma è certo che la posizione durante il sonno incide sull’insorgere del mal di schiena. Talvolta può esserne persino l’unica causa, o la più importante: non dimenticare che passiamo quasi un terzo della vita a letto! Per poter ovviare problematiche simili, soprattutto se si è soggetti a questo tipo di malessere, è bene orientarsi verso materassi ortopedici.
Leggi la nostra guida su come scegliere il miglior materasso ortopedico.
I materassi ortopedici possono essere di vari materiali, dal classico materasso a molle al memory foam o il lattice. A fare la differenza è anzitutto che il materasso ortopedico sia riconosciuto come tale dal Ministero della Salute: deve sempre essere accompagnato da una certificazione sanitaria.
Attenzione però: molti usano l’espressione “materasso ortopedico” come sinonimo di “materasso duro”. Niente di più sbagliato: già uno studio del 2003 pubblicato sulla prestigiosa rivista medica “The Lancet” (poi confermato da un altro studio della Oklahoma State University del 2006) ha dimostrato che per la maggior parte delle patologie alla schiena è probabilmente più idoneo un materasso di media durezza – In medio stat virtus, come dicevano i latini (e prima di loro Aristotele e i buddisti), ovvero «la virtù sta nel mezzo».
Più che rigido il materasso deve essere anatomico, ovvero deve distribuire il peso in modo armonico, senza affondamenti o eccessive rigidità. Un materasso di media rigidità, secondo uno studio statunitense del 2002 può diminuire del 57,2%, i dolori alla schiena, del 60,8%, i dolori alla spalla, del 59,1%, la rigidità della schiena e migliorare del 60,7% la qualità del sonno, quindi è bene prestare attenzione!
Materassi per bambini
Il sonno dei bambini e delle bambine è delicato e importante, perché ancor più che nell’adulto è fondamentale per la loro salute psicofisica. Il ciclo del sonno, infatti, è fondamentale per la salute e la sopravvivenza di qualunque mammifero (tanto che la privazione del sonno uccide), ma nelle fasce più giovani assume un ruolo importanto per lo sviluppo fisico e mentale. La Sleep foundation riporta molti studi accreditati su come il sonno nelle fasce più giovani abbia un effetto diretto sul benessere, sullo sviluppo dell’attenzione, sulle performance cognitive, l’umore, la resilienza, l’apprendimento linguistico e la memoria.
Nella prima infanzia il sonno ha a che un importante ruolo nella crescita fisica e nello sviluppo di abilità motorie.
I neonati hanno un sonno “polifasico” e dormono più volte durante il giorno, come sanno sulla loro pelle tutti i neo-genitori. Il sonno regolare infatti si riesce a ottenere talvolta dopo molti mesi, con una routine di un sonnellino al mattino e uno al pomeriggio, oltre a quello notturno. In età prescolare poi, i bambini hanno generalmente bisogno di almeno 11-12 ore di sonno ogni 24 ore. Nessun genitore si stupirà nel leggere che all’età di 2 anni bambini e bambine trascorrono più tempo dormendo che da svegli, o che tutti noi abbiamo trascorso 40% dell’infanzia dormendo.
Anzitutto, assicurati che seguano la normativa in materia: esiste infatti una legge europea che stabilisce le misure dei materassi per bambini affinché siano sicuri: devono essere tra i 90 e i 140 cm di lunghezza e larghi dai 50 ai 70 cm. Ti consigliamo inoltre dei materiali anallergici, in modo da garantire un sonno più tranquillo in una fase delicata della vita come l’infanzia. Da evitare, soprattutto per la fascia di età più bassa, tutti gli ammenicoli quali bottoni, fiocchi, laccetti, etichette o altri elementi che potrebbero essere ingeriti.
Attenzione anche alla robustezza del materasso, considerato che fino all’età di quindici anni circa il peso corporeo aumentare significativamente. Lo spessore giusto dovrebbe essere compreso tra 16 e 20 cm, sotto il quale il materasso sarebbe scomodo e si danneggerebbe con troppa facilità.
Infine, qualche consiglio aggiuntivo per la salute del sonno dei più giovani: pulire sempre la stanza, evitare qualunque cosa accumuli polvere per non sovraccaricare di acari l’ambiente. Per farlo esistono anche aspirapolveri specifici. Inoltre tenete la camera il più possibile buia di notte e luminosa di giorno: l’oscurità rigenera il sonno e la pelle, soprattutto da bambini, mentre la luce al risveglio uccide gli acari.
Materassi per anziani
Via via che si va avanti con l’età si ha meno bisogno di sonno e si passa dalle 11-12 ore necessarie a bambine e bambini alle 6 ore richieste dalle loro nonne o nonni. La comodità però diventa ancora più importante, per via delle patologie che possono insorgere col passare degli anni. Ci sono molti studi accreditati che dimostrano come l’insorgere di disturbi del sonno sia piuttosto comune con l’età avanzata; una tendenza da contrastare il più possibile con buone prassi, non ultima l’attività fisica, che è dimostrato aiuti a contrastare l’insonnia negli adulti. Va da sé che un buon letto diventa indispensabile.
Alle persone meno giovani in genere vengono consigliati materassi più morbidi, che però sono adatti per lo più alle persone più leggere. Se i problemi sono legati alla schiena, è invece consigliabile un materasso più rigido, come ad esempio un memory foam.
Nei casi di persone costrette a letto con scarsa mobilità, in seguito a patologie o traumi, può essere necessario l’utilizzo di un materasso antidecubito, che serve a prevenire o curare le piaghe da decubito e le lesioni della pelle dovute all’immobilità prolungata. Questi dispositivi medici inoltre aiutano a favorire l’igiene e diminuire l’umidità; la loro peculiare struttura e al rivestimento li rende in gradi di distribuire in maniera omogenea il peso del corpo sull’intera superficie.
Materassi per persone sovrappeso
Ogni materasso è adatto a una specifica corporatura ed è dunque necessario capire quale prodotto fa al tuo caso anche in base al tuo peso. Se si pesa più di 100 chili, infatti, un materasso rigido o di rigidità media sarà probabilmente la scelta più adatta.
Nella scelta si deve considerare con attenzione tre fattori: anzitutto la qualità dei materiali, perché un letto sottoposto a stress più forti tende a cedere prima se costruito in materiali troppo economici. Poi lo spessore del materasso, che in caso di persone di più di cento chili lo spessore deve essere un po’ più elevato della media, almeno attorno ai 30 cm. Anche la durezza è importante; più è il peso più si tende ad affondare nel materasso, ed è dunque consigliabile una struttura che riesce a sorreggere adeguatamente il corpo senza sprofondare.
Una delle difficoltà più comuni delle persone più robuste è che si scaldano troppo durante il sonno. Questo accade succede quando il materasso non ha abbastanza spazio per la traspirazione e garantire una buona circolazione dell’aria. Nella maggior parte dei casi, il foam è più caldo rispetto al lattice, alle molle e agli ibridi, ma con un budget più elevato si può ovviare il problema con materassi ibridi con uno strato di gel o altri materiali che garantiscono il raffreddamento della parte del materasso a contatto con la pelle.
Materassi adatti alla posizione in cui dormi
Non tutte le persone dormono nella stessa posizione e anche questo fattore può influenzare il tipo di materasso da scegliere, dunque sarà bene prendere in analisi anche questa abitudine notturna. Anzitutto sfatiamo il mito che ci sia una “posizione migliore” che vale per chiunque: la scelta dipende da differenze fisiche e psicologiche individuali per cui è molto difficile generalizzare. Ogni posizione inoltre ha pregi e difetti e può essere assunta in modo più o meno corretto – vediamo assieme quali sono le più comuni, per costruire un adeguato profilo del tuo sonno.
Posizione supina
Molti fisioterapisti e osteopati sono d’accordo nel consigliare agli adulti la posizione supina, con un cuscino sotto le ginocchia per garantire il rilassamento dei muscoli della schiena e uno sotto il collo per avere un adeguato supporto cervicale. In questa postura il corpo subisce al minimo la compressione degli organi interni, degli arti superiori, delle spalle e della testa.
È una posizione che riduce notevolmente il problema del reflusso gastrico, quindi chi soffre di questo disturbo dovrebbe preferirla alle altre, se possibile con l’aggiunta di un leggero rialzo delle spalle e della testa mediante un cuscino. In questa posizione inoltre la pelle è più distesa e si riduce la formazione di rughe. Il difetto? Può peggiorare la condizione di chi russa, quindi chi ha questo rumoroso problema non è meglio che non la adotti!
Posizione sul fianco o fetale
È una posizione molto comune – la preferisce il 15% degli adulti, cui si aggiunge un altro 41% se consideriamo anche la posizione fetale, con la schiena e le gambe piegate. È una posizione che garantisce ottimi benefici, come la riduzione del dolore alla schiena, una migliore respirazione e una migliore digestione – un beneficio che avviene solo se si dorme sul fianco sinistro, che inoltre facilita il fluire del sangue verso il cuore. Ma attenzione agli informicolamenti del braccio sinistro per la compressione dei nervi! È sempre bene evitare di metterlo sotto la testa.
Il sonno sul fianco è inoltre adatto alle donne incinte, perché minimizza gli urti del bambino nella pancia. Si tratta però di una posizione difficile, perché espone il corpo a una pressione irregolare che alle lunghe può risultare fastidiosa o persino dolorosa. Per ovviare a questi inconvenienti è possibile sostenere la posizione fetale o laterale con un piccolo cuscino tra le ginocchia, in modo da non schiacciare le gambe tra loro. il cuscino che sorregge il collo, invece, deve essere abbastanza alto da mantenere la testa allineata allo sterno.
Posizione prona o a pancia in giù
Sebbene sia la preferita di molte persone, la posizione prona è la meno favorevole per il benessere del corpo e della schiena. Dormire a pancia in giù infatti causa la compressione dello stomaco, e di conseguenza favorisce il reflusso gastroesofageo. La maggiore pressione sullo sterno, inoltre, può facilitare il russamento. Dormire proni costringe anche a una posizione della testa non del tutto naturale, che crea una tensione nel tratto cervicale ed è altamente sconsigliata a chi soffre di dolori in questa parte del corpo.
E i pregi? Bé, non ce ne sono purtroppo, questa posizione in generale è meglio evitarla. Se però non riesci a dormire in altro modo se non con lo stomaco sul materasso, sarà bene mettere un cuscino sotto la pancia e l’inguine, per favorire l’allineamento della curva vertebrale e diminuire i danni alla schiena e al collo.
Il materasso in questo caso deve fare da sostegno e non sprofondare troppo, in modo da allineare la colonna vertebrale e ridurre il dolore alla schiena. Meglio rigido che morbido dunque, e meglio di ottima qualità – chi non vuole rinunciare a questa posizione non deve badare a spese!
Altezza, Portanza e Densità
La portanza
La portanza è un indicatore della durezza del materasso, o, per essere più precisi, è una misura della sua resistenza al carico. Tendenzialmente più è elevato il grado della portanza e più è rigido il materasso, motivo per cui si consiglia un’alta portanza alle persone robuste ma anche a chi ama i materassi più duri. Spesso questi valori vengono indicati con delle sigle:
H1 = morbido
Un materasso H1 è particolarmente indicato per persone esili, bambini o a chi piacciono i materassi molto morbidi. Indicativamente è consigliato per persone fino a 60 kg
H2 = medio
Il materasso H2 è una via di mezzo, più morbido che duro ma adatto anche a persone fino a circa 60-80 kg
H3 = duro
Il materasso H3 è un materasso abbastanza duro, adatto per chi desidera un supporto più rigido o a chi ama dormire sulla pancia. Indicativamente si consiglia a persone oltre 80 kg.
H4 = molto duro
Sono materassi molto duri, con un limite di peso superiore di 140 Kg.
H5 = durissimo
Sono materassi specifici per le persone fortemente in sovrappeso, dai 140 kg in sù.
L’altezza
L’altezza di un materasso è un importante indicatore della sua robustezza. I materassi hanno un’altezza minima attorno ai 15 cm ma possono raggiungere anche i 30 cm. Questi valori cambiano in base al materiale, alla qualità ma anche al paese in cui viene venduto il materasso – in America, ad esempio, i materassi sono di media più alti. Ovviamente quando si riflette sull’altezza di un materasso bisogna paragonarlo con uno dello stesso materiale: i materassi a molle Insacchettate, ad esempio, sono generalmente più alti dei materassi in memory foam, per via del loro rivestimento imbottito con ovatte anallergiche o naturali.
Di media un buon materasso in memory foam o lattice ha un’altezza compresa fra i 19 ed i 25 cm, mentre i prodotti a molle o ibridi, con molle e memory, un’altezza compresa fra i 23 ed i 30 cm.
La densità
La densità va ben distinta dalla durezza: per densità infatti si intende il peso al metro cubo (kg/m3). È un dato particolarmente utile per i materassi in memory foam perché misura la densità della schiuma e si divide pressappoco in tre categorie:
Bassa densità, inferiore a 40 kg/m3;
Densità media, tra 40 e 60 kg/m3;
Alta densità, superiore a 60 kg/m3.
I materassi a bassa densità sono più economici ma meno avvolgenti e di media più è alta la densità migliore sarà la prestazione e l’ergonomia del materasso, motivo per cui quelli ad alta densità sono considerati dei veri e propri dispositivi medici per il sonno.